Luc Montagnier ha aperto la rassegna con una conferenza sulla lotta contro l’HIV.
L’edizione 2009 Si temeva la crisi del settimo anno ma, nonostante il budget decurtato da quattro a tre milioni di euro, l’edizione numero sette del Festival della Scienza sbarca da oggi a Genova con un programma di alto livello: oltre 300 appuntamenti, ospiti prestigiosi, come il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier che inaugurerà la rassegna con una conferenza sulla lotta contro l’HIV, e curiosi, come Asimo, il robot antropomorfo più avanzato sulla faccia del pianeta, veloce, preciso e persino gentile, per la prima volta in Italia.
Tema chiave è il futuro, un tema significativo, sottolineano gli organizzatori, in un momento di crisi, di dubbi e di incertezze. Tutta la città, in ottanta luoghi, sarà invasa, fino al primo novembre, da mostre, laboratori, percorsi didattici, exhibit fotografici, conferenze, tavole rotonde, workshop, spettacoli teatrali, installazioni interattive (come la piattaforma della protezione civile per la simulazione delle scosse sismiche), performance musicali (Stefano Bollani per citarne una), proiezioni cinematografiche e installazioni come il geyser nella centrale piazza de Ferrari ad annunciare la mostra sulla geotermia ospitata all’interno di Palazzo Ducale.
Palestra di incontro e confronto tra i big della ricerca internazionale ed il grande pubblico, la manifestazione si suddivide in percorsi tematici: il «futuro della tecnologia», anticipato nel Telecom Italia Future Lab al Porto Antico, sui mille volti del potenziale digitale; il «futuro della vita», come quello che si sviluppa in provetta nella fecondazione, nella clonazione e nelle mutazioni transgeniche raccontate nello spettacolo «In Vitro09»; il «futuro dell’universo», svelato attraverso le nuove teorie di fisica quantistica; il «futuro della natura», determinato dall’utilizzo consapevole dell’energia illustrato nel villaggio interattivo «Tour Incredibile Enel» e al centro della conferenza del danese Soren Hermansen, nominato eroe dell’ambiente 2008 dalla rivista Times; il “futuro delle idee” con gli interventi, fra gli altri, dell’urbanista Charles Landry, del filosofo Luciano Floridi, del neuroscienziato John Cacioppo, del maestro Tao Chungliang Al Huang, oltre a produzioni teatrali come 2984, riadattamento del celebre 1984 di G.Orwell.
Il futuro, però, passa attraverso le conoscenze e la comprensione del passato e, per questo, l’ultimo evento della manifestazione sarà dedicato a Galileo: il premio Nobel Dario Fo leggerà il testo in padovano `Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene´ attribuito a colui che Italo Calvino definì «il più grande scrittore della letteratura italiana d’ogni tempo».
In occasione dell’anno italo-egiziano della scienza e della tecnologia, un’intera sezione è dedicata all’Egitto, un assaggio di quello che accadrà l’anno prossimo, quando il Festival coinciderà con la Biennale del Mediterraneo e vedrà la partecipazione di tutti i paesi rivieraschi del `mare nostrum´.
Come nelle passate edizioni, cifra caratteristica del Festival è la figura dell’animatore - quest’anno saranno 700 - ragazzi che accompagnano, intrattengono e guidano i visitatori all’interno dei singoli eventi. E anche quest’anno l’associazione amici del Festival sostiene la manifestazione anche organizzando l’accoglienza di scienziati e relatori nelle case private, rinnovando così l’antica tradizione dei «Rolli» genovesi, quando le famiglie nobili ospitavano nelle proprie dimore le personalità di passaggio in città.
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